PARROCCHIA
DI ASCONA

Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo

La chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo è documentata dal 1264.

L’edificio è composto di navata centrale, con copertura lignea e di navatelle laterali, chiuse da due altari, dedicati alla Madonna del Carmelo (altare a destra) e alla SS Trinità (altare a sinistra). La navata centrale è chiusa da un coro poligonale, d’impianto cinquecentesco.

L’interno, ampio e arioso, è valorizzato dalle tre splendide tele di Giovanni Serodine (1600-1630); dall’imponente affresco nella volta del coro, raffigurante la Gloria della Vergine dipinta da Pier Francesco Pancaldi Mola nel 1770 e dalla cappella laterale che custodisce il corpo di Santa Sabina.

Lungo la navata laterale sinistra si trovano degli stucchi, attribuiti a Giovanni Battista Serodine (fratello del pittore Giovanni) realizzati nel ‘600; nonché due affreschi del 1500, figuranti Sant’Antonio Abate e la Madonna, in cui emerge lo stile di Bernardino Luini, artista attivo a inizio ‘500 e appartenente alla cerchia degli allievi di Leonardo da Vinci.

All’esterno, percorrendo la rampa che sale dal lungolago, colpisce subito l’imponenza e l’eleganza del campanile eretto nel corso del Cinquecento. Nel 1860 la facciata e il fianco meridionale sono trasformati in stile neogotico.

Lungo la navata laterale destra e sulla parete della controfacciata si scorgono alcuni affreschi risalenti al periodo gotico e tardogotico. L’elegante pulpito ligneo risale al 1584 e presenta un lavoro d’intaglio raffinato e delicato.

L’affresco di San Nicola di Bari e le formelle raffiguranti scene legate alla sua vita, sono attribuiti alla Bottega dei Seregnesi.

Si tratta di una Bottega di frescanti attiva sulle terre ticinesi tra la fine del ‘400 e nei primi anni del ‘500.

Le tre tele dipinte da Giovanni Serodine:

  • L’invito a Emmaus tratta dai Vangeli viene rielaborata dal Serodine che presenta i due pellegrini mentre stanno per accostarsi alla tavola di Cristo, che stringe la mano a uno di essi.

  • Nella Vocazione dei figli di Zebedeo l’iscrizione posta sul margine inferiore del dipinto attesta che l’opera è stata donata nel 1633 alla parrocchia di Ascona, da Cristoforo e Andrea Serodine, rispettivamente padre e fratello di Giovanni. Anche quest’episodio, tratto dai Vangeli, è decisamente insolito. La scena raffigura il momento in cui Cristo, udita la richiesta della loro madre, indica ai presenti che solo Dio Padre nei cieli può soddisfarla. Nei tratti dei diversi personaggi si è voluto vedere un ritratto collettivo della famiglia Serodine. Queste due tele, la cui data di realizzazione è incerta e va collocata entro il 1617 e il 1623, rivelano un’educazione artistica legata agli ambienti romani del tardo Cinquecento. In particolare al grande artista Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1570-1610).

  • L’incoronazione della Vergine, la pala d’altare è divisa in due registri, nella parte superiore è raffigurata l’Incoronazione della Vergine attorniata da un coro di angeli; mentre in quella inferiore viene presentato il drappo della Veronica, sostenuto dai Santi Pietro e Paolo, circondati dai Santi Giovanni Evangelista, Antonio Abate, Sebastiano e Carlo Borromeo.